Ca’ Ramello sono io. Potrei dirti che ero una di quelle bambine che fin da piccole avevano le mani in pasta e che hanno sempre amato cucinare, che ho fatto la mia prima torta a otto anni, che ho sempre sognato di fare la pasticcera. Farebbe figo, vero?

Bè, non è andata proprio così. Nella vita ho intrapreso strade che poi ho lasciato per provarne altre; ho studiato tanto, ho fatto l’impiegata, ho studiato ancora e preso una laurea in Lettere, ho lavorato a lungo in una gelateria, alla fine ho studiato ancora e sono diventata pasticcera. Lo studio, avrai capito, non mi molla mai, o sono io che non mollo mai lui: e fintanto che farò questo mestiere mi sono ripromessa continuare a studiare sempre, ché il momento in cui si arriva a saperne abbastanza non esiste.

Ho deciso di aprire un laboratorio tutto mio un po’ per necessità, un po’ perché volevo essere libera di esprimere la mia idea di pasticceria, di far conoscere alle persone che mi circondano dei prodotti che magari non hanno mai visto, far scoprire sapori e forme nuove; insomma di poter fornire un’alternativa, per chi ne desidera una.

La pasticceria per me non è solo un lavoro, non è solo una passione; non è solo creare una ricetta e tradurla in operazioni manuali. Certo, è anche tutto questo, ma prima di tutto è felicità: la felicità di creare dal nulla qualcosa di bello, la felicità negli occhi di chi riceve un prodotto fatto con le proprie mani, la felicità che si prova al momento dell’assaggio di una cosa buona. Non è fine a sé stessa, la pasticceria: è condivisione di momenti felici. E se riesco a regalarvi anche solo due minuti di felicità, il mio lavoro è compiuto.